L’ispezione dei ponti con i droni convince tutto il mondo
[fusion_gallery image_ids="15039,15038,15037" layout="" picture_size="auto" columns="" column_spacing="10" hover_type="" lightbox="yes" lightbox_content="" hide_on_mobile="small-visibility,medium-visibility,large-visibility" class="" id="" /][fusion_separator style_type="none" hide_on_mobile="small-visibility,medium-visibility,large-visibility" class="" id="" sep_color="" top_margin="10" bottom_margin="10" border_size="" icon="" icon_circle="" icon_circle_color="" width="" alignment="center" /]Dopo Genova in Italia sono ormai diverse le realtà che integrano l’uso dei droni nel monitoraggio dei ponti. Ma non è solo un fenomeno italiano: ad essere convinti che i droni possano salvare vite umane dando agli ingegneri strumenti pratici, veloci ed economici per tenere sotto controllo ponti e viadotti sono anche gli Stati Uniti, dove l’uso dei droni pontieri è addirittura legge in Minnesota.
L’interesse degli USA per l’uso dei droni non stupisce, visto che nel Paese ci sono ben 600 mila ponti, e di questi il 10% sono obsoleti o hanno problemi strutturali. E anche oltreoceano non sono mancate le tragedie: nel marzo scorso il crollo di un ponte a Miami ha causato 9 morti, e proprio in Minnesota, lo Stato più avanzato nell’uso dei droni per il monitoraggio dei ponti, il crollo nel 2007 di un viadotto a otto corsie sul Mississipi aveva fatto precipitare nel fiume 50 auto, e solo per miracolo i morti sono stati “solo” quattro. E non era nemmeno vecchio, aveva appena 40 anni, più giovane dunque del viadotto Morandi.
Ce n’è abbastanza da sollevare il concreto interesse del re dei microchip, Intel, che dichiara: “Rispetto ai metodi tradizionali, i droni consentono di ridurre i tempi e i costi delle ispezioni,aumentando allo stesso tempo la precisione e l’accuratezza dei dati raccolti, oltre a offrire più sicurezza sul posto per gli operatori. Inoltre non è necessario bloccare il traffico durante le ispezioni con i droni”. Tutte cose ben note e risapute, se ne è parlato a Milano in un convegno poco dopo la tragedia genovese.
“In tutto il mondo ci sono ponti che soffrono di problemi strutturali non rilevati a causa di processi di ispezione e monitoraggio inefficienti e dati inaffidabili per la riabilitazione”, dice Anil Nanduri, vicepresidente e direttore generale del team drone di Intel. “E’ fondamentale affrontare questa preoccupante lacuna nella sicurezza dei trasporti con importanti applicazioni di droni specializzati. I droni non solo migliorano la velocità e la precisione del rilevamento aumentando l’automazione dei flussi di lavoro esistenti, ma riducono anche i rischi per la sicurezza e forniscono agli ingegneri e ai gestori delle reti stradali informazioni più affidabili e in minor tempo per la pianificazione e le valutazioni di sicurezza “. Negli Usa ci sono più di 600 mila ponti e quasi il 10 percento di essi è attualmente classificato come deficiente o obsoleto. Ogni ponte è strutturalmente unico e necessita di ispezioni regolari per raggiungere i requisiti di sicurezza per l’uso generale.
I metodi di ispezione tradizionali possono essere pericolosi, costosi e lunghi. E spesso forniscono dati inaffidabili, dicono in Intel. Inoltre richiedono spesso chiusure stradali, almeno di alcune corsie, fanno affidamento sul lavoro manuale che non acquisisce sempre dati accurati per una corretta valutazione dello stato della struttura. E i problemi vengono soprattutto dai costi, che possono essere proibitivi per le piccole strutture come i nostri comuni e provincie. In Ohio, Kentucky e Minnesota gli uomini di Intel hanno assistito i funzionari locali in tutto il flusso di lavoro con i droni, dalla pianificazione dei voli e acquisizione dei dati aerei alla gestione, all’elaborazione e all’analisi dei dati digitali basati su cloud. In alcuni casi, ciò ha comportato risparmi sui costi del 40% rispetto ai processi di ispezione standard.
Due ponti diversissimi, un solo drone
[fusion_separator style_type="none" hide_on_mobile="small-visibility,medium-visibility,large-visibility" class="" id="" sep_color="" top_margin="10" bottom_margin="10" border_size="" icon="" icon_circle="" icon_circle_color="" width="" alignment="center" /][fusion_gallery image_ids="15045,15046" layout="" picture_size="" columns="2" column_spacing="10" hover_type="" lightbox="yes" lightbox_content="" hide_on_mobile="small-visibility,medium-visibility,large-visibility" class="" id="" /][fusion_separator style_type="none" hide_on_mobile="small-visibility,medium-visibility,large-visibility" class="" id="" sep_color="" top_margin="10" bottom_margin="10" border_size="" icon="" icon_circle="" icon_circle_color="" width="" alignment="center" /]In collaborazione col Kentucky Transportation Cabinet e Michael Baker International , Intel ha utilizzato la sua tecnologia drone per aiutare a ispezionare e analizzare il ponte Daniel Carter Beard Bridge, su una strada interstatale a otto corsie che attraversa il fiume Ohio. Quasi 100 mila veicoli attraversano il ponte ogni giorno, e anche lievi ostruzioni, come le chiusure delle corsie, possono causare costosi ritardi. Tra il decollo e l’atterraggio, l’ispezione automatizzata dei droni Intel ha consentito al ponte di rimanere aperto e perfettamente funzionante mentre il team completava l’incarico. Per questa ispezione, il drone Intel ha catturato circa 2.500 immagini aeree ad alta risoluzione, generando 22 GB di dati caricati nella piattaforma Intel Insight. Utilizzando le immagini, è stato generato un modello 3D per aiutare con analisi e visualizzazioni che possono essere applicate anche al monitoraggio del deterioramento della vernice e della stabilità dello strallo (il cavo che tiene il ponte) nel tempo.
Progetto tedesco, cervello americano
Il drone utilizzato in entrambe le circostanze è un Intel Falcon 8+, che viene dall’azienda tedesca Ascending Technologies acquisita da Intel nel gennaio 2017. progettato per essere il più possibile indifferente al vento e ai campi magnetici e offrire un accesso sicuro a posizioni difficili da raggiungere, riducendo la necessità di metodi hand-on rischiosi come le ispezioni a piedi con tecniche da scalatori o sospesi a una gru. Programmando le rotte di volo automatizzate con Intel Mission Control, gli ispettori possono acquisire dati aerei di alta qualità semplicemente schiaccando un bottone senza ostacolare il traffico e contribuendo nel contempo a migliorare la sicurezza di lavoratori e viaggiatori. Intel Mission Control consente agli ispettori di creare piani di volo per strutture 3D complesse come ponti e abilitare la possibilità di duplicare piani di volo per future missioni di ispezione, in modo da vedere se tra una ispezione e l’altra qualcosa è cambiato, anche impercettibilmente, fino alla precisione millimetrica.
[fusion_youtube id="IqwXI67PSIE" alignment="center" width="1080" height="600" autoplay="false" api_params="" hide_on_mobile="small-visibility,medium-visibility,large-visibility" class="" /][fusion_separator style_type="none" hide_on_mobile="small-visibility,medium-visibility,large-visibility" class="" id="" sep_color="" top_margin="10" bottom_margin="10" border_size="" icon="" icon_circle="" icon_circle_color="" width="" alignment="center" /]Fonte: Dronezine
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