Pubblico e privato uniscono le forze, con l'aiuto dei droni
[fusion_separator style_type="none" hide_on_mobile="small-visibility,medium-visibility,large-visibility" class="" id="" sep_color="" top_margin="5" bottom_margin="5" border_size="" icon="" icon_circle="" icon_circle_color="" width="" alignment="center" /]In queste settimane tutti i settori economici sono interessati dall'emergenza Covid-19, ne subiscono gli effetti negativi, ma con altrettanta urgenza sono chiamati a rispondere adattandosi alla situazione contingente. In Italia un consorzio di aziende della moda ha ridisegnato i propri processi produttivi per essere in grado di produrre mascherine, lasciandosi alle spalle accessori e capi d'abbigliamento. La Decathlon invece ha donato migliaia di maschere per immersione, modificate da privati artigiani tecnologici dotati di stampanti 3D, alla protezione civile. Amaro Ramazzotti, infine, ha convertito la produzione iniziando a imbottigliare disinfettante per le mani. Tutti esempi di quella che si è soliti definire economia di guerra.
Importanti segnali di sostegno alla lotta al nuovo coronavirus arrivano anche dal fronte droni. Se da un lato aumentano i casi di utilizzo degli strumenti a pilotaggio remoto per azioni di monitoraggio e presidio del territorio (in maggior numero dopo le misure di esenzione comunicate da ENAC), dall'altro arrivano a supporto interventi volti a garantire l'assistenza di piloti APR certificati per quelle amministrazioni che si trovano a dover utilizzare i droni per la prima volta. Ne è un esempio Italdron, azienda leader del settore in Italia, che attraverso il suo centro di formazione Italdron Academy ha fatto sapere di voler mettere a "disposizione un elenco di 4000 Piloti APR per facilitare le Amministrazioni italiane che vogliono provare i droni per l’emergenza Covid-19."
Fuori dai nostri confini, oltreoceano, si susseguono notizie di upgrade tecnologici su mezzi a pilotaggio remoto finalizzati a una più efficace risposta al Covid-19. Una delle più recenti arriva dall'Australia, dove l'Australian Department of Defence Science and Technology Group (DST), la University of South Australia, la Vital Intelligence e la canadese Draganfly sono coinvolte nello sviluppo del progetto Vital Intelligence Project, una piattaforma per il monitoraggio di parametri vitali e respiratori attraverso telecamere montate su droni.
Il monitoraggio della salute e delle vie respiratorie prevede l'utilizzo di reti di telecamere nuove ed esistenti, nonché di UAV e RPAS immediatamente commercializzati per l'individuazione di condizioni infettive e respiratorie, compreso il monitoraggio di temperature, frequenza cardiaca e respiratoria, tra la folla e in ambienti critici.
La rassegna di notizie in tal senso aumenta, favorendo la speranza che scienza e tecnologia applicate a scopi benefici non potranno che accelerare la risoluzione del problema e la fine dell'emergenza. [/fusion_builder_column][/fusion_builder_row][/fusion_builder_container]