Il Punto
di Sergio Barlocchetti
Tra una settimana va in scena Dronitaly 2019, quinta edizione dell'evento dedicato alla filiera B2B del mondo Unmanned. La squadra di Dronitaly è pronta, ma se chiedete conto a ognuno di noi dell’entusiasmo che ci accompagna verso l’evento, probabilmente otterrete risposte completamente diverse l'una dall'altra. Vi comunico, perciò, le ragioni del mio entusiasmo.
Quando un’azienda rinuncia a partecipare a Dronitaly perché in partenza alla volta di Xponential (Chicago), la più grande tra le fiere mondiali di droni (si svolge un mese dopo la kermesse di Milano) e si trova quindi in piena fase di spedizione del materiale oltreoceano, c’è poco da obiettare, sia chiaro. Tuttavia, per buona pace dei detrattori e di chi continua a simulare pianti in risposta a presunte crisi del settore (in presenza di una crescita segnata da nuovi scenari è giusto parlare di opportunità, non di crisi) Dronitaly proporrà un programma di convegni e seminari di alto profilo, che siamo certi sapranno soddisfare la curiosità e l’interesse dei visitatori e che avranno al centro temi di rilievo internazionale, oltre che nazionale.
Nel comparto tecnologico caratterizzato dall'evoluzione più rapida che la storia dell'aviazione ci abbia finora mostrato, non bisogna dimenticare uno dei dettami fondamentali del buon pilotaggio, valido tanto nella vita di tutti i giorni quanto nelle cabine degli aeroplani o davanti ai monitor degli UAS: bisogna pensare sempre davanti all'elica, cogliere le nuove opportunità e soprattutto accogliere le idee dei neofiti del settore (anche se a volte possono sembrarci un tantino naif).
Ricordandoci sempre che regolamenti e leggi intervengono a tutela delle persone e mai a loro danno. E quando anche alcune regole comunitarie non dovessero funzionare, le stesse sarebbero soggette a interventi di modifica. Del resto i sondaggi sostengono l’alta probabilità che buona parte dei membri del Parlamento che le ha discusse e semi-approvate si prepari a tornare a casa dopo le elezioni di maggio.
E il discorso non cambia per le scuole di volo con APR, che dall'arrivo del regolamento EU potrebbero cogliere l'occasione per proporre tematiche che il vecchio syllabus non comprendeva. Nessuno si offenda, ma mi sono sempre chiesto, ad esempio, perché non studiare la rigidità strutturale di un multicottero piuttosto che la “adiabatica secca” (parliamo di fisica dell'atmosfera).
Noi perciò vi aspettiamo a Dronitaly, per affrontare i temi attuali e aprire una proficua discussione sugli scenari e gli argomenti da mettere sul tavolo per il 2020, cominciando ad esempio dalle regole d'ingaggio per poter fare BVLOS. Regole che dovranno necessariamente valere per tutti, dalla grande azienda al singolo costruttore che desidera sperimentare e aprirsi alla professione.
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