Che siate in partenza per il mare o per i monti, molti di voi avranno messo tra i bagagli anche il loro ultimo drone. Poco importa che siate appassionati aeromodellisti, multicotteristi ludopatici o operatori in cerca di nuovi panorami e clienti, ricordatevi che siete in vacanza, momento nel quale lo spirito deve elevarsi sopra gli affanni e le preoccupazioni del quotidiano.
Un celebre detto dell'ambiente aeronautico recita: “Tratta bene il tuo primo ufficiale, potrebbe essere il tuo prossimo comandante”. Così, ricordiamoci sempre che tra i ragazzini che possiamo trovare in giro impegnati a far volare il loro APM, magari in zona non proprio isolata e adeguata, potrebbe nascondersi il futuro capo sezione dell'Easa o dell'Enac.
Perdonate il sermone ma nell'ultima settimana sui social ho letto più di un messaggio riguardante l'analisi di cavilli normativi per fare denunce, esposti, lamenti vari ed accuse nei confronti degli operatori abusivi.
Che hanno sempre torto, s'intende, perché le regole sono regole, tuttavia è anche lecito ricordare che il mercato lo fanno i numeri e questi, se riferiti alla sola gente professionista, non bastano per tenere in piedi un solo importatore. Non voglio dire che sia sano avere gli abusivi, ma che è anche un po' inevitabile e comunque sintomo di vitalità di un settore. Ricordate le elaborazioni ai cinquantini negli anni '70 e '80? Senza quei bolidi a 120 km l'ora in due e in salita non avrebbero prosperato i costruttori di marmitte a risonanza che poi, investiti i soldi in ricerca, hanno vinto dei mondiali e assunto delle persone.
C'è di più, un mantra che spesso si dimentica: la pirateria intesa come ricerca del “paradiso normativo” esiste perché qualcuno prima ha inventato l'inferno regolamentare con la pretesa, per esempio, che chi non ha mai visto un drone vada a fare un attestato nel quale tutto insegnano sul gradiente adiabatico verticale e nulla su come scrivere il manuale delle operazioni, salvo poi pretendere il secondo. E bene ha fatto Dronezine a proporre il manuale economico per fare i manuali.
Che lo spazio aereo e la sua organizzazione siano una cosa seria è vero, ma altrettanto vero è che c'è posto per tutti. Ricordiamoci che al rientro saremo in dirittura d'arrivo verso la fine di questo 2018 e sarà ora di leggere i requisiti per poter operare nel tanto agognato quanto necessario BVLOS. Almeno stando a quanto annunciato dall'Enac.
In un Paese come il nostro la lotta all'abusivismo passa per la semplificazione e la liberalizzazione normativa. Non si commettono infrazioni soprattutto se si elimina la ragione per commetterle. E sebbene oggi la procedura di riconoscimento sia stata semplificata, per chi parte da zero sono comunque necessari una serie di adempimenti che in altre nazioni non esistono. E questo lascia intravvedere margini di miglioramento almeno per chi vuole lavorare con APR molto piccoli.
Ma passare il tempo a cercare video illegali da denunciare rimane un brutto sintomo. Peraltro poco qualificante.
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