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Enav, Leonardo e Poste la risposta italiana
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La nascita di D-Flight (60% di ENAV 40% di Leonardo, Telespazio ed IDS), sancita dal recente aumento di capitale (QUI l'articolo di Sergio Barlocchetti con il commento di Cristiano Baldoni, CEO D-Flight) rappresenta la risposta italiana al nuovo scenario europeo per l'integrazione degli UAV nello spazio aereo, promosso attraverso il sistema U-space (QUI la notizia del convegno a Dronitaly giovedì 4 aprile ore 15.00).
Enav mira a far coesistere la gestione del traffico aereo con le esigenze della nuova tipologia di traffico, per consentire l’impiego dei droni in un numero crescente di servizi anche di pubblica utilità, garantendo i massimi livelli di sicurezza.
Leonardo ha la responsabilità della progettazione del sistema e dello sviluppo della gran parte dei servizi software, assicurando livelli di sicurezza adeguati in base ad un approccio “security by design”.
Tra le aziende coinvolte nel progetto c'è anche
Poste Italiane. Infatti, tra le iniziative sperimentali è prevista la consegna dei pacchi attraverso i droni, a cominciare dalle aree di più difficile accesso. In una recente intervista rilasciata al
Sole24Ore, l'ad di Enav, Roberta Neri ha specificato:
“Perché il servizio possa essere a tutti gli effetti operativo bisognerà attendere il 2022. È chiaro che allora assisteremo a una rivoluzione in termini di utilità sociale e industriale determinata dall'utilizzo massivo dei droni. Da settembre e negli anni a seguire saranno però possibili iniziative sperimentali a livello locale.”
Il settore è destinato a crescere in maniera esponenziale nei prossimi anni, con stime che vedono in circolazione sette milioni di droni a uso ricreativo e altri quattrocentomila utilizzati a fini commerciali da qui al 2050 solo in Europa (
previsioni SESAR Joint Undertaking 11/2017)
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