Droni e visori notturni: così in Francia è caccia ai ladri di ostriche
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PARIGI I gendarmi che controllano gli allevamenti nella Charente-Maritime, tra Bordeaux e La Rochelle, usano droni, visori notturni, videosorveglianza, e battelli silenziosi con i quali a fari spenti nella notte riescono talvolta a sorprendere i ladri di ostriche. È il momento cruciale, prima delle feste di fine anno, e bisogna proteggere le circa 30 mila tonnellate di produzione locale (un terzo di quella francese, la più importante d’Europa).
Successo globale
Le ostriche vivono un momento di successo globale, che ha incoraggiato i furti. Da 40 tonnellate nel 2011 a 8 nel 2015, a 17,5 l’anno scorso e già 13 tonnellate rubate nel 2017. I ladri colpiscono soprattutto i bacini argillosi poco profondi, «che sono facili da raggiungere e dove le ostriche sono già pronte, a portata di mano», ha detto alla Afp uno degli ostricoltori, Sébastien Viollet. I gendarmi talvolta usano le canoe per nascondersi nei canali e verificare che la notte passi tranquilla, all’incirca per tre volte alla settimana. Lavorano in collaborazione con la guardie giurate, per esempio Francis Bédis, che da terra controlla gli allevamenti con i droni: «Incrociando le immagini con il catasto dell’ostricoltura, si possono individuare degli stock sospetti. Talvolta a rubare sono degli allevatori concorrenti». In una sola notte possono sparire tonnellate di ostriche, e i piccoli allevatori rischiano la rovina. Il 10 ottobre scorso un giovane produttore di Gujan-Mestras, nel bacino di Arcachon, è stato derubato di 7 tonnellate, frutto del lavoro di un anno. I colleghi si sono mobilitati e hanno raccolto per lui due tonnellate di ostriche, che gli permetteranno di affrontare il Natale e non perdere tutti i clienti.
Trasmettitori Gps
Le aziende più importanti si affidano a trasmettitori Gps a forma di ostrica, nascosti tra i molluschi veri, con i quali controllano la posizione dei loro prodotti. E poi c’è il produttore della «Rolls delle ostriche francesi», Gillardeau, che ha investito cinque milioni di euro nella lotta alla contraffazione e ha trovato il modo di incidere con il laser una «G» sulla conchiglia, perché alcuni ristoranti in Cina — ma anche in Francia — proponevano ostriche normali spacciandole per Gillardeau. La marchiatura è servita anche contro i furti: alcune pescherie hanno avvisato l’azienda quando hanno trovato delle ostriche con la «G» in una partita venduta dai grossisti.
Fonte: Corriere Della Sera
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