Tema: Ecosistema e normativa
[fusion_imageframe image_id="18104" style_type="none" stylecolor="" hover_type="none" bordersize="" bordercolor="" borderradius="" align="center" lightbox="no" gallery_id="" lightbox_image="" alt="" link="" linktarget="_self" hide_on_mobile="small-visibility,medium-visibility,large-visibility" class="" id="" animation_type="" animation_direction="left" animation_speed="0.3" animation_offset=""]https://www.dronitaly.it/wp-content/uploads/2019/07/osservatorio-droni-whatsapp.jpeg[/fusion_imageframe][fusion_separator style_type="none" hide_on_mobile="small-visibility,medium-visibility,large-visibility" class="" id="" sep_color="" top_margin="20" bottom_margin="" border_size="" icon="" icon_circle="" icon_circle_color="" width="" alignment="center" /]Il 4 luglio si è tenuto il primo Workshop dell’Osservatorio Droni del Politecnico di Milano, il quale, avviato quest’anno, si propone come punto di riferimento a livello nazionale per lo studio e il monitoraggio del settore degli UAS.
Temi oggetto del primo incontro sono stati Ecosistema dei droni in Italia e normativa. Di seguito le principali evidenze emerse.
La nascita di un ecosistema si fonda su un’innovazione tecnologica che riduce i costi per la creazione di un prodotto o la fornitura di un servizio, favorendo la nascita di nuovi bisogni tra i clienti. Le analisi condotte dall’Osservatorio mettono in evidenza la presenza di 6 attori nella filiera principale di questo mercato nascente. Al primo livello della supply chain: produttori di piattaforma, produttori di payload, produttori di software; al secondo operatori, integratori e distributori. L’ecosistema comprende poi altri soggetti che contribuiscono alla creazione di valore quali: scuole di volo, fornitori di componenti, consulenti, aeroporti, assicurazioni, istituzioni e associazioni. Nonostante la prevalenza di produttori di piattaforma e operatori risulta evidente una sovrapposizione di ruoli tra gli attori. Guardando alla distribuzione geografica invece si ha una maggior concentrazione di imprese — tutte dimensionalmente molto piccole – nel nord-ovest (principalmente in Lombardia) e a seguire nel centro Italia.
A livello normativo grande attenzione per le continue evoluzioni del Regolamento. A partire dal 1 Luglio 2020 infatti, in Italia dovrà essere applicato il Regolamento Europeo, ed ENAC manterrà la facoltà di determinare gli spazi aerei così come la funzione di oversight e controllo.
Da un punto di vista dello spazio aereo, ENAC ha lavorato principalmente in due direzioni:
- la definizione di criteri per autorizzare il loro impiego anche nelle condizioni più critiche, come ad esempio la vicinanza agli aeroporti. In tal caso è stato necessario valutare l’interazione con gli atterraggi e decolli degli aeromobili, per non abbassare il livello di sicurezza, cercando, allo stesso tempo, di non limitare l’operatività degli aeroporti coinvolti. Tali criteri, definiti basandosi sull’esperienza acquisita finora, sono riportati nella Circolare ATM-09 che consente procedure di autorizzazione dirette e più veloci;
- la definizione di criteri per operazioni in BVLOS (Beyond Line of Sight), cioè oltre la portata visiva del pilota a terra. É un obiettivo molto importante, perché consente di ottenere profili di missione del drone molto più estesi (ad esempio: l’ispezione di intere linee elettriche o gasdotti). A tal fine, è stato avviato un programma di prove sul campo con la collaborazione di importanti stakeholder del settore, i cui risultati saranno utilizzati per la valutazione dei rischi relativi alle operazioni in BVLOS. Obiettivo finale è la conduzione di tali operazioni in spazio aereo non segregato.
Il prossimo appuntamento con il secondo Workshop dell’Osservatorio è previsto per il 12 settembre. Per info e modalità di partecipazione: claudia.cervatti@polimi.it
Articolo a cura di
Osservatorio Droni, Politecnico di Milano.
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